Una parola inflazionata, spam. Di uso comune soprattutto perché, in un modo o nell’altro, ne siamo stati tutti vittime.
Filtro antispam: da considerare uno strumento ideale per bloccare la posta indesiderata e non sentirsi sopraffare dall’enorme mole di comunicazione spazzatura ricevuta nella casella, personale o di lavoro.
Ci sono diverse tecniche che possiamo considerare quando si parla di filtri antispam, tutte con l’obiettivo di aiutare a prevenire o bloccare tentativi molesti di estorcere denaro e informazioni personali all’utente vittima.
Spam fa riferimento all’invio di messaggi indesiderati, molto spesso di tipo commerciale. Questi, però, possono essere anche di stampo offensivo.
L’invio avviene principalmente tramite email, ma non è l’unico strumento a cui è riconducibile: possiamo ricevere dello spam anche via chat sui social network, tra i commenti del nostro blog, su di un forum.
Gli spammer, coloro che sfruttano questa pratica per raggiungere i loro scopi, creano liste di indirizzi email generici acquistandoli da banche dati, o più di frequente facendosi aiutare da bot che creano indirizzi di destinatari a cui inviare posta spazzatura con i nomi comuni di persona.
Anche la tecnica dello spam, col passare del tempo, si è evoluta e specializzata. Possiamo identificarne diverse tipologie: alcune più comuni di altre, e di diverso grado offensivo.
Scam
Un tentativo di truffa che sfrutta tecniche psicologiche per spingere gli utenti a fare investimenti di denaro o a rivelare i propri dati. Avviene usando email nelle quali si tenta di guadagnare la fiducia dell’utente o di insinuare in lui un senso di colpa e/o di urgenza che lo inducano a prendere decisioni in fretta.
Phishing
Attraverso internet, gli spammer cercano di ottenere informazioni personali, quali password o codici di accesso, delle loro vittime. La loro strategia si basa sulla creazione di email simili per contenuti e aspetto a quelle che provengono da enti della pubblica amministrazione. L’utente avrà così la sensazione di visitare il sito ufficiale e di effettuare le operazioni richieste via email. In realtà, sta cedendo i propri dati sensibili ai cyber criminali.
Malware
Un tipo di spam che porta con sé l’auto installazione di programmi dannosi per il computer. In questo caso, ci sono due metodi preferiti dai malintenzionati: inserire nel corpo della email un link dal quale avverrà il download del malware, oppure allegare un pdf o un documento Word. File che in un primo momento sembrano innocui e invece sono stati creati con cattive intenzioni.
Newsletter
Quelle a cui non ci siamo mai iscritti, vengono considerate spam. Le newsletter non richieste possono infastidire l’utente, tuttavia sono una pratica poco invasiva per la nostra sicurezza informatica.
Il phishing, con le sue email dai contenuti ingannevoli, link malevoli e siti web fake, ha conquistato lo status di tipologia spam più pericolosa per l’utente. Ed è un fenomeno in continuo fermento! È importante conoscerne le caratteristiche per evitare di cadere nella trappola.
Una dichiarazione confermata anche dal report Clusit 2019, stilato dall’associazione italiana per la sicurezza informatica.
Il filtro antispam scansiona le email ricevute, e in base al loro contenuto dann un punteggio alle parti esaminate. Superato il valore predefinito, il filtro classifica quella email come “non sana”.
Le sezioni considerate all’arrivo di una email sono:
Superare il test del filtro antispam è uno degli obiettivi di tutte le aziende che vogliono sfruttare l’email marketing per instaurare un rapporto di fiducia con i propri clienti.
Come strutturare una campagna email senza finire nello spam?
Una delle tecniche antispam è sicuramente la prevenzione.
Alcuni accorgimenti, infatti, ci permettono di diminuire in modo considerevole la ricezione di posta indesiderata nella nostra casella.
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